Anche quest’anno, come negli anni passati, ha preso avvio il Laboratorio “Per una cultura di pace” promosso dalla Commissione Cittadinanza responsabile e solidale della nostra scuola.
Come ogni anno scolastico, ci siamo ritrovati una volta al mese con una ventina di compagni, sotto la guida delle professoresse Mariachiara Mocellin e Cristina Chistè che ci hanno aiutato sia nella selezione delle attività da fare, sia nella loro completa realizzazione. Durante i nostri incontri abbiamo discusso e lavorato su tematiche di grande attualità e, stimolati dalle tragiche notizie che spesso provenivano da Lampedusa, abbiamo condiviso spunti di riflessione sulle cause delle migrazioni odierne.
Tra le varie tematiche approfondite, quella che forse ci ha colpito e coinvolto maggiormente è stata sollevata dalla testimonianza, seppur drammatica, di Soma, ragazzo poco più grande di noi, arrivato in Italia perché fuggito dalla guerra in Libia, scoppiata nel 2011.
Il suo racconto, o per meglio dire il suo viaggio, che non mancava di particolari struggenti, ci ha aiutato a capire meglio la situazione che vivono queste persone che cercano di scappare dalla guerra e ad iniziare a demolire stereotipi e pregiudizi nei loro riguardi.
In seguito abbiamo deciso di rivolgere lo sguardo sulla nostra città, di aprire gli occhi sulle situazioni di povertà e di conoscere meglio una delle realtà che cercano di dare delle risposte concrete a queste situazioni; abbiamo scelto la mensa dei poveri dei frati Cappuccini, siamo andati a visitarla e abbiamo potuto dialogare con padre Fabrizio, che ne è l’appassionato responsabile.
E’ stato un incontro che ci ha arricchito moltissimo, tanto che qualcuno ha chiesto di potersi impegnare in futuro.
Il terzo passo che abbiamo compiuto è stato osservare all'interno della nostra scuola e, aiutati dal regista Michele Banzato, ci siamo interrogati su cosa significhi per noi integrazione e a che punto siamo in uno degli ambienti che più frequentiamo nelle nostre giornate: il nostro Istituto.
E’ quindi nata l’idea di realizzare un video, dal titolo “Raccontaci di te” (visibile nel sito), con delle interviste ad alcuni nostri compagni, che provengono da altre parti del mondo, diverse tra loro.
Ci siamo resi conto che l’integrazione ed il rispetto reciproco nella nostra scuola sono già una realtà.
Come ogni anno scolastico, ci siamo ritrovati una volta al mese con una ventina di compagni, sotto la guida delle professoresse Mariachiara Mocellin e Cristina Chistè che ci hanno aiutato sia nella selezione delle attività da fare, sia nella loro completa realizzazione. Durante i nostri incontri abbiamo discusso e lavorato su tematiche di grande attualità e, stimolati dalle tragiche notizie che spesso provenivano da Lampedusa, abbiamo condiviso spunti di riflessione sulle cause delle migrazioni odierne.
Tra le varie tematiche approfondite, quella che forse ci ha colpito e coinvolto maggiormente è stata sollevata dalla testimonianza, seppur drammatica, di Soma, ragazzo poco più grande di noi, arrivato in Italia perché fuggito dalla guerra in Libia, scoppiata nel 2011.
Il suo racconto, o per meglio dire il suo viaggio, che non mancava di particolari struggenti, ci ha aiutato a capire meglio la situazione che vivono queste persone che cercano di scappare dalla guerra e ad iniziare a demolire stereotipi e pregiudizi nei loro riguardi.
In seguito abbiamo deciso di rivolgere lo sguardo sulla nostra città, di aprire gli occhi sulle situazioni di povertà e di conoscere meglio una delle realtà che cercano di dare delle risposte concrete a queste situazioni; abbiamo scelto la mensa dei poveri dei frati Cappuccini, siamo andati a visitarla e abbiamo potuto dialogare con padre Fabrizio, che ne è l’appassionato responsabile.
E’ stato un incontro che ci ha arricchito moltissimo, tanto che qualcuno ha chiesto di potersi impegnare in futuro.
Il terzo passo che abbiamo compiuto è stato osservare all'interno della nostra scuola e, aiutati dal regista Michele Banzato, ci siamo interrogati su cosa significhi per noi integrazione e a che punto siamo in uno degli ambienti che più frequentiamo nelle nostre giornate: il nostro Istituto.
E’ quindi nata l’idea di realizzare un video, dal titolo “Raccontaci di te” (visibile nel sito), con delle interviste ad alcuni nostri compagni, che provengono da altre parti del mondo, diverse tra loro.
Ci siamo resi conto che l’integrazione ed il rispetto reciproco nella nostra scuola sono già una realtà.